01.10.2024

Colonna sul Lipoedema – Parte 6

Lipedema e social media: maledizione o benedizione?

Oggi Instagram, TikTok e Facebook sono diventati indispensabili. Fanno parte integrante delle nostre vite, otteniamo tutte le informazioni da internet, cerchiamo ispirazione e li utilizziamo per comunicare. Anche per noi persone affette da lipedema, i social media sono una risorsa preziosa. Offrono supporto da parte di altri pazienti, forniscono consigli utili e ci aiutano a connetterci con altre persone affette da lipedema. Ho scoperto attraverso Instagram che non sono sola nella mia malattia cronica, ed è stato molto importante per me.

Tuttavia, allo stesso tempo, i social media comportano anche dei rischi, soprattutto per l'autostima e la salute mentale.

Social media

Qui, le persone affette da lipedema hanno uno spazio in cui si sentono viste e comprese. Grazie all'interazione con altre persone che condividono la stessa condizione, il senso di solitudine si riduce e non ci si sente più così impotenti e abbandonati. Ci sono gruppi Facebook in cui le persone si scambiano esperienze su interventi chirurgici, gruppi di auto-aiuto dove possiamo trovare consigli utili e persone che sanno esattamente cosa significa vivere con il lipedema. Ora ci sono molti account Instagram dedicati al lipedema, e ognuna di queste donne ha il proprio modo di gestire la malattia e condivide il suo percorso. Questo aiuta molte persone a convivere meglio con il lipedema.

Ci sono account che mostrano come appare realmente il lipedema e dimostrano che, nonostante questa malattia, è possibile condurre una vita attiva e positiva. Oppure account che offrono consigli alimentari e mostrano la loro vita dopo la liposuzione. Questo tipo di visibilità può aiutare molte persone affette a sentirsi meglio, a prendere decisioni e a ritrovare fiducia in se stesse, con e nonostante il lipedema.

Purtroppo, c'è anche un altro lato... gli svantaggi dei social media

Nonostante questi molti aspetti positivi, ci sono anche lati negativi. L'esposizione costante a corpi idealizzati mette sotto pressione noi donne con lipedema. Vediamo ogni giorno come appaiono gli altri, senza malattie croniche. A seconda di come è impostato il tuo algoritmo su piattaforme come Instagram e TikTok, potresti essere esposta a corpi perfettamente inscenati, magri, che sono molto lontani dalla realtà della maggior parte delle persone.

Il confronto con queste immagini può portarci, donne con lipedema, a svalutare il nostro corpo, indebolendo ulteriormente un'autostima spesso già fragile. Esiste il rischio di credere che ci sia qualcosa di "sbagliato" in noi, quando in realtà il vero problema è la mancanza di consapevolezza sulla malattia del lipedema e sulle sue esigenze specifiche.

Un piccolo consiglio

Per sfruttare gli aspetti positivi dei social media senza lasciarsi influenzare da quelli negativi, è importante essere consapevoli e critici nei confronti del proprio comportamento.

Il confronto costante con corpi idealizzati o il seguire account che non ti fanno bene può influenzare negativamente la tua autopercezione nel lungo periodo. È quindi essenziale rivedere regolarmente il proprio "feed" e seguire solo coloro che ti ispirano davvero, offrono una visione realistica e, ad esempio, soffrono anche di lipedema.

Se vuoi, puoi porti queste tre domande per capire se il tuo consumo di media ti sta giovando o ti sta più che altro affaticando:

Tre domande per riflettere

  1. Ti confronti spesso con immagini/video di altre persone sui social media e ti senti peggio dopo?
  2. Gli account che segui sono realistici, con un approccio di supporto, o ti mettono sotto pressione per adeguarti a un certo ideale?
  3. Ti senti ispirata e supportata dopo aver usato i social media o piuttosto frustrata e insoddisfatta di te stessa?

È importante interrogarsi regolarmente su questo, in modo da poter ottenere il massimo beneficio dai social media. Dovresti trarne vantaggio e non sentirti male a causa loro. Abbi cura di te e non perderti in un mondo online dove tutto sembra spesso così perfetto.

Con affetto,

Talia